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CORTE CIVICA TOMMASINI

TERME TOMMASINI (oggi Corte Civica Tommasini)

Dopo l’inaugurazione delle Terme Berzieri, nel 1928 l’Istituto Nazionale per le Assicurazioni Sociali decise di costruire a Salsomaggiore un grande complesso termale dedicato alle cure salsoiodiche per l’assistenza sanitaria alla classe operaia. Inaugurato nel 1932, lo stabilimento è stato dedicato a Giacomo Tommasini, l’illustre clinico dell’Università di Parma che aveva seguito e sostenuto il medico Lorenzo Berzieri nelle fasi di sperimentazione delle proprietà terapeutiche dell’acqua salsoiodica.
Le Terme Tommasini furono protagoniste di un nuovo corso storico, urbanistico e architettonico della città termale. Definitivamente chiuse in seguito alla crisi del termalismo sociale, sono state cedute al Comune di Salsomaggiore che ne ha avviato il recupero.

SALA PIANO TERRA
1) Le Fornaci Chini di Borgo San Lorenzo protagoniste a Salsomaggiore
La realizzazione del tempio termale intitolato al medico Lorenzo Berzieri è il frutto dell’intesa professionale tra l’architetto Ugo Giusti (Firenze 1888 – 1928) e il pittore decoratore Galileo Chini (Firenze 1873 – 1956) che a Salsomaggiore intervenne dopo l’esperienza in Estremo Oriente, dapprima come direttore artistico delle Fornaci S.Lorenzo, poi dal 1918 responsabile di tutti gli apparati pittorici. Giusti e Chini, legati da solida amicizia, avevano già collaborato in diversi progetti, tra cui le Terme Tamerici a Montecatini. Inoltre l’architetto si avvaleva abitualmente dei manufatti delle Fornaci S.Lorenzo che erano state fondate da Galileo e Chino Chini nel 1906 e si erano dedicate anche alla produzione dei materiali ceramici e vitrei per la decorazione architettonica.

2) Ceramiche, gessi, stampi: la produzione decorativa per il Berzieri
Nel 1919, per rispondere adeguatamente alla più importante commissione di lavoro mai ricevuta, la Manifattura di Borgo San Lorenzo si ampliò con la costruzione di nuovi forni, l’assunzione di numerose maestranze e l’affitto di magazzini e per alcuni anni si dedicò in modo esclusivo alla produzione a stampo dei materiali per la decorazione architettonica delle Terme Berzieri.

3) Il campionario lasciato in dotazione alle Terme Berzieri
In seguito alla distruzione della fabbrica, a causa dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale, solamente a Salsomaggiore si è conservata una originale gipsoteca di modelli e stampi in gesso che corrispondono ai manufatti in grès realizzati per le Terme Berzieri. Si tratta di uno straordinario campionario lasciato in dotazione del tempio dell’acqua salsoiodica e costituito da piastrelle, formelle, moduli plastici, pezzi di ricambio o residuali.

SALA PRIMO PIANO
1) Le Terme “Lorenzo Berzieri”: un progetto per Salsomaggiore
La genesi del progetto architettonico delle Terme Berzieri si colloca tra la fine del 1912 e l’inizio del 1913, quando il compendio estrattivo e termale di Salsomaggiore era in gestione alla Società Dalla Rosa, Corazza & C. che aveva affidato agli architetti Giulio Bernardini e Ugo Giusti un piano di massima per il rifacimento di due stabilimenti balneari esistenti e uno da costruire ex novo. In seguito alla legge di riscatto dell’industria di Salsomaggiore (legge 525 del 5 giugno 1913) il Regio Demanio ne assunse la gestione diretta e diede corso al rifacimento dello stabilimento “Vecchio”. Nel 1914 Bernardini e Giusti prepararono uno specifico progetto che rielaborava alcuni temi della facciata dello stabilimento di lusso in un impianto volumetrico più compatto con l’eliminazione dell’esedra colonnata. Costruiti dapprima i corpi laterali, solo dopo il 1918 Giusti definì il corpo di facciata con il completamento dell’apparato decorativo da commissionare alle Fornaci Chini di Borgo San Lorenzo.

2) Il tema della Primavera sacra ispirata al motto “Ver Sacrum” della Secessione viennese
Le Terme Berzieri, non solo rappresentano un esempio eclatante del concetto di opera d’arte totale sostenuta dalla poetica modernista, ma anche un percorso di allegorie e simbologie riferite alle proprietà rigenerative e vivificanti dell’acqua termale. Il tema conduttore del racconto esoterico è la Primavera sacra, intesa come rinnovamento e rinascita di una nuova vita, che riprende i principi del motto latino “Ver Sacrum” utilizzato dalla Secessione viennese e si avvale di allegorie criptiche del mondo animale e vegetale. Animale guida di tutto il percorso iniziatico è il Thockè: un piccolo rettile del mito orientale che Galileo Chini aveva scoperto durante il viaggio in Siam e che si ritrova nel disegno di un portabastoni realizzato appositamente per le Terme Berzieri. Con la funzione di guardiano del tempio, questa geco, o lucertola o salamandra o piccolo drago che sia, è costantemente presente negli apparati decorativi del Berzieri in quanto simbolo di fertilità e si alterna alle teste stilizzate degli arieti e dei gufi.

 3) I soggetti floreali
I soggetti floreali, che hanno reso ancor più preziosa la produzione di manufatti ceramici realizzati al tornio, sono da intendere anch’essi come rimandi costanti alla Primavera sacra. L’elemento fitomorfo e floreale, insieme alle raffigurazioni zoomorfe, è sempre presente nel repertorio di Galileo Chini a partire dalla fase preraffaellita e liberty della prima manifattura de L’Arte della Ceramica, per la quale l’artista progetta vasi, piatti decorativi, ciotole e cache pot in cui la natura risulta spontanea e avvolgente. I motivi floreali ripresi negli apparati delle Terme Berzieri, raggelati e resi antinaturalistici nella schematizzazione del gusto déco, rinviano specificatamente al mondo acquatico e, in particolare, al fiore di loto che si connette al tema esotico e orientalista che caratterizza le invenzioni di Chini al Berzieri.

 4) Leoni e chimere
All’esterno delle Terme Berzieri le teste leonine del giro di gronda, nella loro funzione di protomi, ricalcano soggetti analoghi dell’architettura classica e si differenziano dalla tipologia delle otto teste leonine binate che si affacciano sulla pensilina dell’ingresso citando raffigurazioni zoomorfe dell’arte cinese denominate Tao Tie. Sono espliciti riferimenti alla cultura dell’Estremo Oriente, come i gruppi femminili modellati da Guido Calori e ispirati ai dipinti che Galileo Chini aveva dedicato alle figure delle danzatrici siamesi durante la sua permanenza a Bangkok. Invece i due animali con la testa leonina che affiancano in posizione araldica la scritta “THERMAE” sulla facciata sembrano alludere alla Chimera d’Arezzo, il reperto etrusco che rappresenta un soggetto identitario per la cultura artistica dei due toscani: l’architetto Giusti e il pittore, decoratore, ceramista Galileo Chini

 5) Il mondo acquatico
L’acqua e il mondo marino sono temi continuamente ripercorsi da Galileo Chini nella sua ricerca artistica finalizzata alla produzione ceramica. Attraverso il soggetto delle carpe, quando la prima manifattura denominata L’Arte della ceramica aveva sede a Firenze, Chini ripropose la bidimensionalità delle stampe giapponesi per poi cercare nel movimento dinamico e vorticoso dei soggetti guizzanti nuove soluzioni anche per le forme dei vasi dipinti. All’interno delle Terme Berzieri le raffigurazioni di pesci in dipinti e vetrate sono allusivi ai rituali della cura termale e al percorso iniziatico che conduce ad immergersi nell’acqua salsoiodica, all’epoca considerata fondamentale per curare la sterilità femminile.

6) I putti della tradizione rinascimentale fiorentina
Il lessico ornamentale di Galileo Chini si avvale di quel soggetto dei putti reggi festone, dei genietti e figure infantili giocose che sono da considerare una cifra identificativa del suo percorso creativo. L’artista peraltro, fin dagli esordi, in virtù della sua prima attività nell’ambito del restauro, aveva conosciuto da vicino le modalità espressive dei cicli pittorici fiorentini del primo Rinascimento e aveva declinato in molte varianti queste figurazioni di giovinezza e simboli di vitalità. Anche i putti reggi cornice, modellati nel marmo ai lati delle grandi specchiere sullo scalone d’onore delle Terme Berzieri, rafforzano il significato allegorico della Primavera sacra e delle proprietà rigenerative dell’acqua salsoiodica.

7) La giornata inaugurale
Il 27 maggio 1923 con solenni festeggiamenti venne inaugurato il capolavoro di Ugo Giusti e Galileo Chini per il quale fu coniato lo slogan “Le più belle Terme del mondo”. Lo stesso Chini aveva realizzato il manifesto stampato dalle officine Chappuis di Bologna e “L’ Illustrazione Italiana” quel giorno pubblicava una selezione di immagini dello stabilimento “Lorenzo Berzieri”. Fu anche stampato un bollo chiudilettera con la veduta prospettica del tempio termale e le Fornaci Chini di Borgo San Lorenzo consegnarono alle autorità presenti un vasetto in grès salato a ricordo della giornata celebrativa.

8) L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per le Terme Berzieri
Sono esposti per la prima volta quattro oggetti appartenenti all’arredo originale delle Terme Berzieri restaurati nei laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che si è fatto carico dell’intervento per interessamento di Laura Speranza direttrice del settore restauro dei materiali ceramici, plastici e vitrei della prestigiosa istituzione fiorentina. Insieme alle restauratrici Shirin Afra, Chiara Fornari e Chiara Gabriellini, hanno collaborato gli allievi della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Opificio delle Pietre Dure. Si è trattato del primo restauro scientifico su manufatti ceramici realizzati appositamente per le Terme Berzieri. Delle tre fioriere due avevano il bacile spezzato in più parti; la terza mancava della vasca sommitale che è stata ricostruita, ma per distinguerlo dai pezzi originali non sono state riproposte le dorature.

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