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Cipresso sempreverde

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Cipresso sempreverde

Il Cipresso è una specie originaria del Mediterraneo orientale e della Turchia meridionale, introdotta altrove fin dall’antichità (in Italia probabilmente ad opera dei Fenici).

Cipresso sempreverde

Nome Scientifico Cupressus sempervirens
Famiglia Cupressaceae / Conifera sempreverde
Origine Mediterraneo

Il Cipresso è una specie originaria del Mediterraneo orientale e della Turchia meridionale, introdotta altrove fin dall’antichità (in Italia probabilmente ad opera dei Fenici).

Potrebbe derivare il proprio nome da Cipro, isola del mar Egeo, o anche da Ciparisso: il ragazzo che – a lutto per la perdita del suo amico cervo – chiese ad Apollo di poter esprimere eternamente il dolore della perdita, Apollo lo trasformò in cipresso.

Apprezzato fin dall’antichità per le sue proprietà balsamiche, dai suoi rametti si estrae l’oleum cupressi che viene impiegato per la cura delle malattie da raffreddamento. Le proprietà odorose del suo fogliame l’hanno reso l’albero preferito dei cimiteri, associandolo alla vita eterna.

Questa associazione all’oltretomba è storicamente sempre presente se pensiamo che in Egitto il legno di cipresso veniva utilizzato per fabbricare le bare, che gli antichi Greci conservavano le ceneri dei soldati caduti in battaglia dentro a urne di cipresso e che molto probabilmente la croce su cui morì Gesù era fatta del legno di questa pianta. Il più noto reperto archeologico in legno di cipresso è la tomba del Faraone Tutankhamon (1323 a.C. circa).

Non solo vita eterna per questa pianta, il cui legname veniva utilizzato anche per i portoni dei palazzi di antichi Greci e Romani: si ritiene che quelli della prima Basilica di San Pietro siano durati un migliaio di anni. Il legno, duro e molto resistente, è impiegato per la costruzione di mobili ed in ebanisteria; in Italia il legname di cipresso è utilizzato per fabbricare i clavicembali e le bare dei papi.

Alcune informazioni botaniche!

Il Cipresso è una specie tipicamente mediterranea, che predilige aree caratterizzate da inverni miti e piovosi e da estati calde e asciutte. È diventata un elemento caratterizzante il paesaggio anche in alcune zone interne (Marche, Toscana, Umbria). Di dimensioni contenute, può raggiungere un’altezza fino a 30 metri, ha una chioma compatta, colonnare di colore verde brillante con foglie piccole, opposte, simili a squame. Le foglie del cipresso sono squamiformi e triangolari, embricate le une nelle altre, sono morbide al tatto e in India sono chiamate piume di pavone per i loro riflessi bluastri.  Il frutto – galbulo- di questa pianta ha la forma di un piccolo uovo ricoperto di squame pentagonali, con il passare del tempo queste si allontanano l’una dall’altra. Trascorsi due anni, il cipresso libera dai suoi frutti dei semi alati. 



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