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Sofora piangente

Sofora piangente

La sofora, originaria della Cina (e non del Giappone!) si contraddistingue dalla meravigliosa fioritura estiva. I suoi fiori, farfalle bianco-crema dal profumo di miele, venivano usati nel passato per tingere gli abiti di seta gialla dell’imperatore cinese.

Sofora piangente

Nome Scientifico Sophora japonica
Famiglia Fabacee / Pianta caducifoglia
Origine Giappone

Come descrivere la sophora? Per farlo arriva in nostro aiuto un libro – che non mancheremo di consigliarvi – da cui prendiamo in prestito la descrizione che trovate qui sotto che ci presenta in un modo unico questa pianta meravigliosa.

Seduti su una panchina, gli occhi socchiusi, col sole che ci gioca sul viso e il vento che scorre come acqua di fonte, ci chiediamo chi mai riesca a compiere un tale incantesimo. La risposta ce l’abbiamo davanti: le sofore. Delicati ombrelli posati sopra tronchi tortuosi che ne aumentano il fascino, il loro fogliame, lieve come un soffio, lascia passare quel tanto d’aria e di luce necessarie a farci star bene.

La sofora, originaria della Cina (e non del Giappone!) si contraddistingue dalla meravigliosa fioritura estiva. I suoi fiori, farfalle bianco-crema dal profumo di miele, venivano usati nel passato per tingere gli abiti di seta gialla dell’imperatore d’oriente

Soprannominata “albero della pagoda”, la sophora per tradizione è utilizzata come ornamento dei giardini dei templi buddhisti.

I due alberi di Sofora del Parco Mazzini accolgono tra loto il monumento dedicato a Emilia Valori detta la Sophora.

Alcune informazioni botaniche!

La Sophora del Giappone o acacia del Giappone è una pianta originaria delle regioni centro asiatiche, introdotto in Europa nel XVIII secolo, come pianta ornamentale, arriva fino a 200 anni di vita. Alta mediamente 10-15 metri, in condizioni ottimali può superare anche i 20 metri d’altezza.

La bellissima chioma è rotondeggiante ed espansa, raggiunge un’ampiezza di 4-8 metri, con rami grigio verdastri che hanno la propensione a crescere verso il basso e scuriscono con il passare degli anni.

Le foglie decidue e pennate sono lunghe fino a 25 cm, con 7-17 foglioline ovate, diventano giallo oro in autunno, prima di cadere.

I fiori papilionacei, che contengono un principio attivo chiamato rutina (da cui si ricava la troxerutina usata nella terapia della fragilità capillare) pendono dall’estremità dei rami. La sua fioritura avviene in estate e inizia quando la pianta è già arrivata alla maturità, quindi non prima dei 10 anni di vita.

I frutti sono lomenti carnosi, dapprima verde traslucido poi bruni a maturità in inverno, con diverse strozzature tra un seme e l’altro che li rendono simili a collane. 

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