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La campagna e la natura lungo il sentiero del Rio Gardello

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La campagna e la natura lungo il sentiero del Rio Gardello

La natura e la geologia della vallata di Salsominore, sono ben rappresentate dalla passeggiata naturalistica che costeggia il Rio Gardello.

La campagna e la natura lungo il sentiero del Rio Gardello

La natura e la geologia della vallata di Salsominore, sono ben rappresentate dalla passeggiata naturalistica che costeggia il Rio Gardello, in particolare nel tratto che dalle Saline Farnesiane conduce al podere La Maestà e da lì verso il nuovo polo museale di Millepioppi, attraversando il fondovalle che separa la collina di Costa Marenga da quella di Salsominore. Il sentiero si snoda in lieve discesa, tra i 150 e i 125 metri sul livello del mare, e concede un’esperienza unica di educazione all’ambiente introducendo alla natura rigogliosa del Parco dello Stirone e Piacenziano. Qui si incontra la natura disciplinata di campi coltivati e di boschi cedui ricchi di querce, roverelle, carpini neri, salici, pioppi, ornielli e, laddove i terreni sono maggiormente argillosi, cerri. Sono degne di nota anche le specie erbacee, che comprendono anemoni, bucaneve, primule, denti di cane e alcune varietà di orchidee selvatiche. Il microambiente che caratterizza il rivo è popolato da una fauna ricca e diversificata che comprende svariate delle 239 specie animali registrate nel contiguo Parco dello Stirone. In particolare, qui si può incontrare la fauna tipica degli agro-ecosistemi, semplificati rispetto agli ambienti naturali: vi sono il riccio, la talpa, la lepre, il fagiano, la quaglia, la tortora, il cardellino, l’allodola, la cutrettola, il saltimpalo e lo strillozzo, ma anche il cuculo, la civetta, la cornacchia grigia e la gazza.

Anticamente l’area intorno al rivo non era produttiva, a causa dei depositi di sale e delle croste che si formavano spontaneamente per evaporazione dell’acqua salsobromoiodica che dal sottosuolo affiorava al livello del terreno grazie alle emulsioni gassose, che rendevano sterili i campi. A testimonianza di ciò si sono ritrovati in quest’area depositi cristallizzati di sale dal sapore amarognolo a profondità che variano tra i 2 e i 3 metri rispetto al piano del fondovalle. La leggenda narra che in quest’area si estraesse il sale fin dall’epoca preromana (in particolare da parte di tribù di Galli Celelati), e che qui fossero presenti numerosi pozzi di acqua salsa scavati in età romana. Per questo motivo il sentiero di Rio Gardello potrebbe essere identificato come una delle antiche strade realizzate dai romani per il trasporto del sale, ma non vi sono documenti che attestino tale remota origine.

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