“La Salamandra tra le fiamme” è il simbolo della Città di Salsomaggiore Terme ed è raffigurata nello stemma del Comune. Simboleggia la vera e antica caratteristica del territorio salsese legato al sale ed allo zolfo, i due preziosi elementi che sono stati basilari per la nascita, lo sviluppo e l’espansione dell’economia termale di Salsomaggiore Terme e di Tabiano.
Lo status di Comune fu riconosciuto dall’imperatore Federico II, al quale la tradizione — non confermata, però, da alcuna fonte scritta, ma storicamente valida — attribuisce la concessione al Comune di Salsomaggiore, dell’attuale stemma, una salamandra tra le fiamme, conferimento che sarebbe avvenuto nell’anno 1226.
Nel Medioevo si credeva che la salamandra fosse un animale leggendario dalle capacità portentose, non bruciava nelle fiamme ma se ne nutriva o per alcuni era addirittura capace di estinguerle. La resistenza alle fiamme o al sale ne fa un simbolo di fuoco, valore e tenacia.
Curiosità: Salsomaggiore Terme insignita del titolo di Città
Il 19 luglio 1929 con Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuela III Re d’Italia Salsomaggiore Terme venne insignita ufficialmente del titolo di Città.
Il regio documento riporta: “Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della Nazione, Re d’Italia. Ci piacque con Nostro Decreto in data diciannove luglio millenovecentoventinove concedere al Comune di Salsomaggiore in provincia di Parma il titolo di Città. Ed essendo stato il detto Nostro Decreto registrato come avevamo ordinato alla Corte dei Conti e trascritto nei registri della Consulta Araldica e dell’Archivio di Stato in Roma, Vogliamo ora spedire solenne documento della accordata grazia al comune concessionario. Perciò in virtù della Nostra Autorità Reale e Costituzionale dichiariamo spettare al Comune di Salsomaggiore in Provincia di Parma il titolo di città. Comandiamo poi alle Nostre Corti di Giustizia, ai Nostri Tribunali ed a tutte le potestà civili e militari di riconoscere e di mantenere al Comune di Salsomaggiore i diritti specificati in queste Nostre Lettere Patenti, le quali saranno sigillate col Nostro Sigillo Reale firmate da Noi e dal Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, vedute alla Consulta Araldica. –
Date a S. Rossore addì diciassette ottobre millenovecentoventinove, trentesimo del Nostro Regno”. – Vittorio Emanuele
