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Breve Storia di Salsomaggiore Terme

Breve Storia di Salsomaggiore Terme

STORIA E CURIOSITA’ SULLO SVILUPPO DELLA RINOMATA LOCALITA’ TERMALE

Poco meno di un milione di anni fa, il mare che si estendeva fino agli Appennini cominciò a ritirarsi e la pianura padana formatasi dai depositi alluvionali conservò nel sottosuolo acque ad elevata concentrazione minerale, ricche di iodio, bromo, zolfo e calcio. Per secoli e secoli Salsomaggiore rimane nascosto ed ignorato, a portare questo villaggio fuori dalla totale oscurità storica furono i Galli che ne  sfruttarono le virtù per ricavare un bene assai apprezzato, il sale. Salso Maiore, dunque, come suggerisce l’antico toponimo, è stato un operoso villaggio minerario dove le acque che filtravano nel sottosuolo venivano trattate con una operazione di prolungata bollitura per ricavarne un piccolo ma prezioso tesoro salino.

Ai Galli subentrarono i Romani di cui sono lasciate preziose testimonianze archeologiche sui colli circostanti. E il sale, fonte di ricchezza e prestigio, continuò ad essere a lungo il filo conduttore delle vicende di questa provincia padana.

Presente prima nei locali conflitti d’interesse fra Guelfi e Ghibellini, poi nei decreti degli Sforza e del re di Francia Luigi XII, oggetto quindi di particolare attenzione da parte dei Farnese che ristrutturarono radicalmente gli impianti produttivi. Risalgono proprio al loro tempo, le più dettagliate rappresentazioni cartografiche della fabrica di Salsomaggiore. Alcune planimetrie illustrano anche la morfologia del villaggio con i suoi numerosissimi pozzi e un ingegnoso sistema di trasporto dell’acqua salsoiodica a mezzo di un acquedotto su sessanta arcate. Altre si soffermano invece sui particolari meccanismi del “pozzo della ruota”, una macchina che per estrarre l’acqua utilizzava la forza di ergastolani.

L’avvento dei Borbone alla guida del ducato parmense coincise invece con una delicata fase di transizione dell’economia di Salsomaggiore. Da una parte premeva la richiesta per una maggiore produzione, dall’altra si faceva forte la tentazione di sospenderla affidandosi all’importazione del sale marino. Combattuto fra queste opposte valutazioni il governo abbandonò a uno stato di progressivo deterioramento le strutture produttive.

Salsomaggiore assiste impotente all’esaurirsi della propria risorsa fino al 1839 quando venne miracolata da una brillante intuizione del suo medico condotto, il dottor Lorenzo Berzieri. che con l’acqua curò una bambina, Franchina Ceriati che da tre anni soffriva per un problema al piede destro con il rischio di amputazione dell’arto. Negli anni successivi, Berzieri fu nominato direttore medico delle Terme di Tabiano dove continuerà a fare effettuare bagni con acqua salsoiodica che a dorso di mulo si faceva portare dalle saline di Salsomaggiore. Raccolse l’eredità del Berzieri, Giovanni Valentini, che comprende subito il valore della scoperta del suo predecessore e s’accinge agli studi di ricerca sull’applicazione dell’acqua termale.

Sorge ufficialmente nel 1847 per decreto di Maria Luigia d’Austria, il primo, modesto stabilimento termale presso una casa agreste. A distanza di pochi anni si innalzano nel centro del borgo, sulle rive del torrente Citronia le Terme che vanno sotto il nome di Stabilimento Vecchio aperto nel 1852, seguito pochi anni dopo dai primi grandi alberghi. In quegli anni  un altro protagonista della storia di Salsomaggiore è il Marchese Guido Dalla Rosa, con lui il centro termale si arricchisce di un altro stabilimento termale lo “Stabilimento Nuovo” di cui il tempo e gli uomini non hanno lasciato traccia, ma altre importanti trasformazioni avvengono nel villaggio del sale,  l’ingegnere Giuseppe Magnaghi, dopo anni di lotta ottiene il decreto della concessione mineraria quindi il diritto di perforare nuovi pozzi e, su suo progetto, costruisce un modernissimo stabilimento, le Terme Magnaghi (abbattuto nell’ultimo dopoguerra).  

Sono anni di continuo sviluppo, sorgono altri alberghi dotati di tutte le modernità presenti nei più lussuosi alberghi d’Europa e dove si potevano incontrare ospiti illustri, la Regina Madre, il Duca degli Abruzzi, l’Infante di Spagna o l’ex Re Costantino di Grecia. Sono anche gli anni in cui, l’illustre clinico Edoardo Porro, divulga l’importanza dell’applicazione delle cure salsoiodiche in ambito ginecologico.

I progressi della scienza termale, gli apporti del genio artistico di architetti e decoratori di fama internazionale e gli investimenti della imprenditorialità di fine secolo, trasformarono il “borgo del sale” in una delle Villes d’Eaux tra le più note, affermate ed eleganti d’Europa.


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